1990-2020: 30 anni al Marangoni
Il 19 maggio 1990 il Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti, con la sua Associazione Amici del Policlinico Donatori di Sangue, si trasferì dal sotterraneo del Padiglione Granelli, dove era collocato fin dal 1974 (anno della sua istituzione) al Palazzo Tondani (ex Carcano), da poco acquistato e ristrutturato dall’Ospedale Maggiore Policlinico e, per l’occasione, intitolato a Luigi Marangoni, Direttore Sanitario dell’Ospedale, assassinato dalle Brigate Rosse il 17 febbraio 1981. Il trasferimento fu deciso dall’allora Presidente dell’Ospedale, professor Vittorio Staudacher, celebre Direttore della Chirurgia d’Urgenza del Policlinico e caposcuola di grande valore. Quel 19 maggio 1990 pioveva a dirotto, ma sotto una tensostruttura eretta per l’occasione parteciparono grandi personaggi che ancora ricordo con riconoscenza. Tra loro il Ministro della Salute in carica professor Francesco De Lorenzo, l’ex Ministro della Salute Maria Pia Garavaglia, il Cardinale Carlo Maria Martini Arcivescovo di Milano, il giornalista e scrittore Enzo Biagi e, non ultimi, i miei anziani genitori che ancora vedo quasi smarriti nelle ultime file.
In questi 30 anni, che volevamo celebrare con una riunione nel giardino del Marangoni e che il Covid ci ha indotto a cancellare, il Centro e la sua Associazione hanno davvero fatto tanto e bene: per coloro che desiderino saperne di più rimando ad alcune pubblicazioni riportate nel sito dell’Associazione.
Ai nostri donatori ricordo che sono state donate più di un milione di unità di sangue con le quali abbiamo servito, oltre a quelli del Policlinico, i malati di altri 10 ospedali di Milano, senza far mancare loro un trattamento trasfusionale di qualità il sangue anche nei momenti più difficili dell’anno. Innumerevoli sono gli attestati di riconoscenza pubblici e privati che l’Associazione ha ricevuto e che sono il miglior premio per il grande cuore e la grande consapevolezza che 23.000 cittadini con il loro dono periodico hanno dimostrato nei fatti. Non parliamo di eroi, ma certo si tratta di un’élite di persone che vantano doti morali non comuni. A loro vanno il nostro ringraziamento e la nostra stima, che si uniscono a quelli dei nostri pazienti, del personale del Centro e dell’Associazione, dei nostri volontari collaboratori, di tutto l’Ospedale Policlinico e della città di Milano.