La donazione nell’anno della Grande Epidemia

Il 2020 è stato l’anno della pandemia COVID-19, causata dal virus SARS-CoV-2, che ha sconvolto il mondo intero. Dal momento in cui si è diffuso l’allarme a metà gennaio, e a maggior ragione dopo la scoperta il 21 febbraio del primo caso all’Ospedale di Codogno, anche le donazioni di sangue hanno risentito del timore, presto tramutato in terrore, che si diffondeva fra la popolazione davanti a una situazione che si aggravava di giorno in giorno.
L’8 marzo la Lombardia fu dichiarata zona arancione e, dopo qualche giorno, tutto il Paese venne messo in lockdown. La circolazione fu inibita su tutto il territorio nazionale e gli spostamenti consentiti, rigorosamente con autocertificazione, solo per motivi di lavoro, di salute o stato di necessità. L’Italia tutta si fermò mentre ogni giorno si assisteva ad un aumento drammatico dei ricoveri e dei decessi per COVID-19; la situazione fu subito particolarmente grave in Lombardia.
Anche i donatori risentirono pesantemente di questa situazione. A marzo le donazioni iniziarono a calare e si resero necessari appelli urgenti da parte delle Istituzioni, ai quali si aggiunsero più comunicazioni da parte del Presidente dell’Associazione per invitare i donatori a donare il sangue e contemporaneamente rassicurarli sulle misure di sicurezza immediatamente intraprese per scongiurare il rischio del contagio. Ciononostante ogni giorno venivano inviate centinaia di mail (con punte fino a 300!) e altrettante telefonate da parte di donatori che, desiderosi di venire a donare, chiedevano chiarimenti ma soprattutto rassicurazioni sulla mancanza di rischi connessi alla donazione.
Nonostante le difficoltà, legate anche alle quarantene del personale venuto in contatto con casi sospetti di malattia, il personale dell’Associazione resse all’impatto, con un impegno e uno sforzo lavorativo notevoli. Gli appelli ripetuti, e soprattutto la dedizione dei donatori dell’Associazione ‘Amici’ consentirono di far fronte alle richieste del nostro Ospedale e degli altri Ospedali che dipendono dal Centro Trasfusionale del Policlinico per il trattamento trasfusionale dei loro pazienti, ai quali si aggiunse, alla fine di marzo, l’Ospedale COVID-19 in Fiera la cui gestione fu affidata proprio all’Ospedale Policlinico.
La situazione cominciò a migliorare nella seconda metà di aprile e fino a fine giugno assistemmo addirittura ad un aumento del numero di donazioni rispetto all’anno passato, grazie anche al prezioso apporto di nuovi candidati alla donazione spesso reclutati dai nostri donatori periodici che avevano recepito l’importanza di non far mancare sangue all’Ospedale in un momento così critico.
Nei mesi estivi la pandemia parve scomparire e le donazioni procedettero con regolarità. Intanto all’inizio di luglio venne avviata presso il Centro Trasfusionale, su base volontaria, la ricerca di anticorpi anti SARS-CoV-2 nei donatori dell’Associazione ‘Amici’ (con esclusione dei donatori del sabato e dei nuovi donatori) che è ancora in corso, con grande apprezzamento da parte dei donatori. Il risultato del test è disponibile dopo 15-20 minuti e, nel caso di test positivo, si procede immediatamente all’esecuzione del tampone molecolare.
Purtroppo dopo l’estate il Sars-Cov-2 fece la sua ricomparsa. Fortunatamente le donazioni proseguirono con regolarità e senza grandi problemi; il sistema ampiamente rodato prima dell’estate resse e consentì di recuperare in larga misura (97% circa) il forte calo di donazioni della prima parte dell’anno.
Come atteso, la pandemia ha condizionato non solo l’andamento delle donazioni ma tutta l’attività dell’Associazione. Gli articoli che seguono fanno il punto su donazioni, lavoro dei volontari e programma scuole nel 2020, come risulta dalla Relazione d’attività dell’Associazione ‘Amici’ riportata nel sito www.donatoriamici.it.
Purtroppo ancor oggi dobbiamo fare i conti con il virus Sars-Cov-2 che continua a seminare dolore e disperazione nell’Europa intera.
La speranza di contrastare il Coronavirus scaturisce oggi dalla disponibilità di numerosi vaccini, realizzati in tempi brevissimi. Le caratteristiche dei tre vaccini che hanno già ottenuto l’approvazione di AIFA ed EMA sono discusse nell’intervista al professor Ferruccio Bonino.
Infine, a 40 anni di distanza dall’attentato mortale, il ricordo affidato al professor Sirchia del dottor Luigi Marangoni, Direttore sanitario del Policlinico ucciso dalle brigate rosse.

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