I volontari del Trasfusionale

I volontari del Trasfusionale
Abbiamo vissuto un anno e mezzo da film; quasi incredibile che potesse capitare proprio a noi, alla nostra società, in questa epoca. Eppure è successo. Questa epidemia ha causato notevoli danni a tutti noi, e non solo dal punto di vista della nostra salute fisica... Ha completamente stravolto il nostro modo di vivere e di pensare, ci ha condizionato notevolmente nella vita di relazione e ci vorrà ancora tanto tempo per tornare a quello che era la nostra ‘normalità’.

Ma su una cosa nulla ha potuto questa epidemia. Non ha fatto i conti con la determinazione, la caparbietà, l’impegno di donatori e volontari dell’Associazione Amici del Policlinico, persone straordinarie che compiono un gesto, tanto semplice quanto importante: offrire il loro sangue e il loro tempo per il bene della collettività.

Nonostante le paure e le incertezze sulla situazione che si è venuta a creare con la pandemia, i donatori si sono presentati sempre in grande numero rispondendo ‘presente’ alle richieste di sangue ed emocomponenti da parte del Policlinico e degli altri 10 ospedali che ad esso fanno capo per il trattamento trasfusionale dei loro pazienti. E a supportare questa attività un gruppo di fedeli volontari, tra i quali ci sono molti ex donatori, che hanno permesso e permettono tutt’ora il regolare svolgimento della donazione.

Volontari che dedicano il loro tempo e il loro impegno per far trovare un ambiente accogliente e sicuro a tutti i donatori e che per mesi, anni, qualcuno addirittura per decenni, svolgono un’attività dedita all’ascolto e al servizio del prossimo.

Molti di loro nel tempo hanno stretto forti legami di amicizia con gli altri volontari e il personale del Centro trasfusionale e dell’Associazione, e frequentano il Padiglione Marangoni come fosse una seconda casa; e questa è una cosa molto bella che rende felici tutti noi.
Provengono da esperienze di vita assai diverse: sono impiegati, casalinghe ma anche ex professionisti e ex dirigenti che, secondo le loro preferenze e le loro attitudini, si fanno carico di molteplici mansioni.

Un folto gruppo è impegnato nel Call center per la convocazione dei donatori e l’assistenza nella prenotazione (obbligatoria!) della donazione, per fornire risposte ai mille quesiti che ogni giorno ci vengono posti sui criteri di idoneità alla donazione, i motivi di esclusione, la procedura di donazione, il tempo richiesto, le disposizioni di legge, ecc. Altri svolgono lavori di segreteria accanto al personale strutturato.

Ma c’è un gruppo che si è distinto in epoca COVID-19 ed è rappresentato dai volontari che accompagnano i donatori durante tutto l’iter della donazione. Questi preziosi ‘assistenti’ accolgono i donatori, rispondono alle loro domande con gentilezza e competenza, agevolandoli se possibile nelle loro richieste, li avviano alle sale mediche, li assistono durante il prelievo e oltre.
A loro in particolare è affidata la sicurezza, intesa come rispetto delle norme previste per legge (mascherina, distanziamento, verifica green pass…) per contrastare la pandemia.   
Sono una dozzina di persone che si alternano nei vari giorni della settimana. Tra tutti c’è una instancabile volontaria di nome Tessie, filippina, che frequenta il Centro da diversi anni dopo aver toccato con mano quanto sia importante la donazione di sangue per assicurare una terapia trasfusionale salvavita. “Il mio aiuto non sarà mai abbastanza per quello che hanno fatto per mio marito” ci ricorda Tessie “Per me è un onore essere qui ed è come se stessi ripagando un grande debito”.

E a proposito di volontari storici non possiamo non citare la nostra Anna Maria, presente e operativa al settore donatori dal 1984, sempre con lo stesso spirito ed entusiasmo. Alla classica domanda su cosa la spinge a frequentare il Centro trasfusionale dopo tutti questi anni, risponde: “È come venire a trovare dei vecchi amici di cui non posso e non voglio fare a meno”.
 
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