La banca dei gruppi rari
Uno dei problemi che il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale deve affrontare è quello di reperire unità di sangue compatibili per trasfondere i pazienti immunizzati. La ricerca di unità idonee è assai difficile quando si tratta di pazienti che hanno sviluppato miscele di anticorpi diretti contro due o più antigeni comuni o anticorpi diretti contro antigeni ad alta frequenza, ossia presenti in oltre il 99% della popolazione. In questi casi per la trasfusione è necessario trovare donatori con un assetto antigenico raro.
Un donatore è definito raro quando è: negativo per combinazione di antigeni dei sistemi comuni (1:100 - 1:1.000) o negativo per un antigene ad alta frequenza (<1:1.000).
In Italia la necessità di avere un inventario di sangue raro è stata riconosciuta dalla Legge n.107 del 1990 n cui si prevedeva per ogni Regione una Banca di emocomponenti congelati appartenenti a donatori di gruppi rari, collegata con l’Istituto Superiore di Sanità.
Ma solo nel 2005 la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha finanziato l’Istituzione della ‘Banca di Emocomponenti di Gruppi Rari-Centro di Riferimento della Regione Lombardia’, con sede presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Istituzione avvenuta in virtù del fatto che il Policlinico può contare sulla presenza dell’Associazione “Amici del Policlinico Donatori di Sangue” con oltre 22.000 associati e dispone anche di un laboratorio di Immunoematologia accreditato dall’American Association of Blood Banks.
La Banca dei Gruppi Rari del Policlinico dall’inizio della sua attività ha tipizzato 113.794 donatori per gli antigeni eritrocitari identificando 16.713 rari per combinazione di antigeni eritrocitari comuni, 1.180 rari per antigeni eritrocitari ad alta frequenza e 69 rari per fenotipo Rh.
Una volta identificati i donatori rari, la Banca di Gruppi Rari con l’ausilio dei volontari convoca i donatori per la donazione.
Le unità prelevate sono così a disposizione dei pazienti che ne abbisognano sia a livello nazionale sia a livello internazionale.
Le unità prelevate a questi donatori se non utilizzate in fase liquida vengono congelate: oggi sono 1.972 le unità di globuli rossi crioconservate in congelatori meccanici a -80°C; le unità possono essere conservate per 10 anni o, in presenza di fenotipi molto rari sopratutto di etnie non caucasiche, anche ben oltre questo periodo.
Nel 2021, nonostante la pandemia da SARS-CoV-2, la ricerca di unità di fenotipo raro è proseguita senza sosta: sono stati tipizzati per gli antigeni eritrocitari 5.383 donatori lombardi e sono stati identificati 926 donatori rari, di cui 864 rari per combinazione di antigeni comuni e 62 estremamente rari (58 rari per antigeni ad alta frequenza e 4 per fenotipo Rh).
In questo anno le richieste di sangue raro pervenute alla Banca del Policlinico sono state 529: 468 richieste interne al Policlinico e 61 richieste esterne (41 provenienti dalla Regione Lombardia e 20 provenienti da Centri extra-Regione); a seguito di tali richieste sono state rilasciate 653 unità delle quali 564 all’interno del Policlinico e 89 ad altri ospedali.
Ancora una volta la presenza di una Associazione che può contare su un gruppo di donatori fedeli e motivati, l’opera dei volontari che supportano la Banca e la preparazione del personale che in essa opera hanno giocato un ruolo determinante nell’assicurare il trattamento trasfusione migliore a pazienti assai complessi i quali, in mancanza di trasfusioni compatibili, possono rischiare reazioni molto gravi se non la vita stessa.
Un donatore è definito raro quando è: negativo per combinazione di antigeni dei sistemi comuni (1:100 - 1:1.000) o negativo per un antigene ad alta frequenza (<1:1.000).
In Italia la necessità di avere un inventario di sangue raro è stata riconosciuta dalla Legge n.107 del 1990 n cui si prevedeva per ogni Regione una Banca di emocomponenti congelati appartenenti a donatori di gruppi rari, collegata con l’Istituto Superiore di Sanità.
Ma solo nel 2005 la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha finanziato l’Istituzione della ‘Banca di Emocomponenti di Gruppi Rari-Centro di Riferimento della Regione Lombardia’, con sede presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Istituzione avvenuta in virtù del fatto che il Policlinico può contare sulla presenza dell’Associazione “Amici del Policlinico Donatori di Sangue” con oltre 22.000 associati e dispone anche di un laboratorio di Immunoematologia accreditato dall’American Association of Blood Banks.
La Banca dei Gruppi Rari del Policlinico dall’inizio della sua attività ha tipizzato 113.794 donatori per gli antigeni eritrocitari identificando 16.713 rari per combinazione di antigeni eritrocitari comuni, 1.180 rari per antigeni eritrocitari ad alta frequenza e 69 rari per fenotipo Rh.
Una volta identificati i donatori rari, la Banca di Gruppi Rari con l’ausilio dei volontari convoca i donatori per la donazione.
Le unità prelevate sono così a disposizione dei pazienti che ne abbisognano sia a livello nazionale sia a livello internazionale.
Le unità prelevate a questi donatori se non utilizzate in fase liquida vengono congelate: oggi sono 1.972 le unità di globuli rossi crioconservate in congelatori meccanici a -80°C; le unità possono essere conservate per 10 anni o, in presenza di fenotipi molto rari sopratutto di etnie non caucasiche, anche ben oltre questo periodo.
Nel 2021, nonostante la pandemia da SARS-CoV-2, la ricerca di unità di fenotipo raro è proseguita senza sosta: sono stati tipizzati per gli antigeni eritrocitari 5.383 donatori lombardi e sono stati identificati 926 donatori rari, di cui 864 rari per combinazione di antigeni comuni e 62 estremamente rari (58 rari per antigeni ad alta frequenza e 4 per fenotipo Rh).
In questo anno le richieste di sangue raro pervenute alla Banca del Policlinico sono state 529: 468 richieste interne al Policlinico e 61 richieste esterne (41 provenienti dalla Regione Lombardia e 20 provenienti da Centri extra-Regione); a seguito di tali richieste sono state rilasciate 653 unità delle quali 564 all’interno del Policlinico e 89 ad altri ospedali.
Ancora una volta la presenza di una Associazione che può contare su un gruppo di donatori fedeli e motivati, l’opera dei volontari che supportano la Banca e la preparazione del personale che in essa opera hanno giocato un ruolo determinante nell’assicurare il trattamento trasfusione migliore a pazienti assai complessi i quali, in mancanza di trasfusioni compatibili, possono rischiare reazioni molto gravi se non la vita stessa.